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29 dicembre 2005

Luigi Fregapane

Spesso ospite delle radio e televisioni commerciali, nelle feste private, sui palchi delle piazze delle cittadine, grazie alla buona qualità delle sue "creature" (le sue canzoni e la sua musica) Luigi ( Louis) Fregapane, col suo gruppo “Los Pascià”, ha conquistato l'affetto della gente e l'attenzione dei media.
Quello che cerca, però, non è notorietà o fama. Quella è una via già percorsa e anche abbandonata. Luigi è un musicista vero e scrive perché è questo che gli serve per vivere e sentirsi vivo, perché vuole comunicare slegandosi dalla macchina dello show-business, perché ama sperimentare nuove vie. È convinto che la Sardegna offre possibilità interessanti per qualsiasi artista.
La musica è il suo ponte con il mondo esterno e gli permette di comunicare con chiunque. A Baradili, il paese più piccolo della Sardegna (100 anime), ha stabilito la sua residenza insieme a Franco, altro componente de “Los Pascià” e vecchio amico di famiglia. Nella casa che hanno acquistato trovano posto uno studio di registrazione e la sua voglia di pace e serenità.
Ha iniziato a scrivere e interpretare in sardo canzoni dolcissime. Ascoltando "Madre celeste", con le launeddas di Orlando Mascia, capisco quanto Luigi ha bisogno di esplorare nuove strade. Ha scritto canzoni di successo, ha fatto parte di gruppi storici della musica italiana, ha suonato con musicisti di talento e fama anche internazionale fino a quando, dopo un periodo di riflessione, ha deciso di staccare la spina. Tutto, intorno a lui, doveva essere rivisto. Sentiva il bisogno di allontanarsi dalla frenesia quotidiana della grande città e di sentire da vicino il suono del silenzio, le sue armoniche.

Le sue origini...

E' nato a Torino il 9 gennaio del ‘57. Il padre era originario di Agrigento, poliziotto, chitarrista. La madre invece, era sarda: di Benetutti. Quando se n'è "andata" qualcosa lo ha spinto fin qui, per riscoprirsi, per trovare le sue radici...

Il padre chitarrista fu la molla iniziale, poi gli esordi nelle cantine torinesi e le prime sperimentazioni. Fondò il primo gruppo nel '74: i "Louis Brothers", specializzato in musica rock e nel blues. Nel '78 con unauna nuova formazione, i "Tequila", arrivò la prima incisione: "Vamos amigos". Il gruppo era votato al funky jazz. Dentro Luigi, però, c'era voglia di fare un salto di qualità importante. Voleva suonare con musicisti di talento. Voleva crescere.

L'anno degli incontri importanti fu il 1980. Per un breve periodo entrò a far parte del famoso, per l'epoca, gruppo "Le Arti e I Mestieri". La formazione comprendeva Furio de Chirico, batterista di rara espressività, Gianfranco Gaza, voce solista di grande estro, Arturo Vitale, sassofonista tra i più richiesti in sala d'incisione, che suonò anche per Mia Martini. Sempre nello stesso anno un tour di 22 giorni in carovana con Dizzy Gillespie e le prime esperienze in sala d'incisione come turnista (professionisti che sono pagati per suonare in sala d'incisione) insieme ad Aldo Valente, gran tastierista e arrangiatore. Fare il turnista gli permise di conoscere i “Nuovi Angeli”. Ne diventò il chitarrista e con loro divise tre anni di piazze, successi e tanta televisione.
Poi nel 1985 il primo disco da solista: "Magic Dance" che fu inserito in una compilation di Radio 105 Network. Questo fatto lo avvicinò ad Alberto Radius con cui iniziò a collaborare. Un secondo singolo, "Computer Soul", e un terzo, "Rock Mumbling Cha Cha Cha", confermò un discreto successo di vendite.

Nel 1987 l'aggravarsi della malattia di sua madre lo costrinse a starle più vicino.
Con lei si trasferì da Torino a Finale Ligure.
Fu l'occasione per riavvicinare un amico di famiglia, Franco Meloni (originario di San Gavino Monreale/CA), con cui porta avanti il progetto Los Pascià. Intanto pubblica altri due brani: "It's somebody" nell'87 per la Magic e una cover,"Hava Nagila", nell'88 per la DigiIt insieme ai "Nagila Sound".

Nel '94 grande successo di vendite con "Il cammino del cuore" che ha scritto per Fausto Leali (album Anima Nuda). Il brano, tradotto anche in lingua spagnola, scalò le classifiche di vendita regalandogli molte soddisfazioni, anche economiche.

Momenti di difficoltà economica lo hanno costretto al passo di vendere alcune sue canzoni rinunciando ai diritti d'autore, com’è successo a molti. Sono state ben pagate, ma il successo delle vendite gli avrebbe dato soddisfazioni economiche più importanti.

Io conosco i titoli di alcune di queste e mi viene un crampo allo stomaco se penso a quanti soldi avrebbe incassato coi diritti d'autore. Non sono autorizzato a rivelare nulla perchè Luigi ha firmato liberatorie e atti di rinuncia che glielo impediscono e non sarebbe legalmente opportuno.
Beviamoci un caffè sopra, magari nero e bollente, e non pensiamoci.

Il rientro in Sardegna...

Grazie alla tv satellitare vide Baradili durante una puntata di "Per la strada", su Sardegna Uno. Contattò Gennaro Longobardi, con cui in seguito collaborò a più riprese, perché voleva visitare il paese. Con Franco decise di venire ad abitarci.
Back in life...

E' diventato padre due volte: di Francesca la più grande, che è sarda e ha 21 anni, e di Zhu che ne ha 20 e vive in Costa d'Avorio.


Ha appena pubblicato un Cd dedicato a Baradili, "Bobadri", pubblicato da Franco Madau con etichetta CIRCHIOLLA e terminato la colonna sonora per un cortometraggio girato qui in Sardegna, per la regia del cagliaritano Roberto Putzu, basato su uno dei racconti del libro che sto per pubblicare per la GIA COMMUNICAZIONI.
Cura le musiche e gli arrangiamenti per i testi d’alcuni artisti locali.
Migliorando la conoscenza del sardo e sfruttando gli antichi suoni della Sardegna cura la propria crescita musicale in ambiente etnico.
Gianni Piludu